Nuova atassia cerebellare associata a TRIO

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XV – 20 ottobre 2018.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

Friedreich ad Heidelberg nel 1861 descrisse per la prima volta una forma di atassia familiare progressiva ad inizio precoce in pazienti provenienti da villaggi circostanti la città. All’epoca, grazie agli studi di Duchenne, si conosceva l’atassia locomotoria quale segno della sifilide del midollo spinale, ossia la tabe dorsale, ma Friedreich dimostrò l’origine non infettiva e presumibilmente ereditaria della forma da lui osservata. Inizialmente, la scoperta della nuova sindrome neurologica ereditaria spino-cerebellare fu accolta con scetticismo, ma in seguito lo stesso Duchenne ne osservò alcuni casi, confermandone l’esistenza. Poco tempo dopo furono identificati casi della sindrome atassica in Inghilterra, Francia e Stati Uniti. Nel 1882, Brousse di Montpelier, in una tesi su questo argomento, definì la nuova entità clinica con l’eponimo di Friedreich. Gli studi sulle famiglie definirono poi un’eredità mendeliana di tipo autosomico recessivo.

Poco dopo la pubblicazione della descrizione dell’atassia spino-cerebellare ereditaria da parte di Friedreich, apparvero vari rapporti clinici relativi a forme di atassia verosimilmente associate a degenerazione del cervelletto e del tronco encefalico, piuttosto che del midollo spinale. La distinzione nosografica proposta si basava su un inizio meno precoce per età, su una fisionomia ereditaria più evidente, in quanto autosomica dominante, sulla persistenza dell’iperattività dei riflessi tendinei e l’associazione con oftalmoplegia, degenerazione retinica ed atrofia ottica. Nel 1893 Pierre Marie propose la creazione di una nuova categoria nosografica che includesse tutti i casi di eredo-atassia cerebellare diversi dal tipo descritto da Friedreich. Successivamente, quando i membri delle famiglie affette morirono e il loro sistema nervoso centrale fu esaminato, fu evidente che la categoria creata da Pierre Marie includeva varie entità patologiche: Holmes (1907) e Greenfield rilevarono che il cervelletto in 3 delle 4 famiglie non mostrava segni evidenti di degenerazione[1].

Dopo quell’epoca dell’identificazione storica, si dovrà attendere circa un secolo per giungere alla conoscenza di genetica molecolare attuale. Per la eredoatassia spinocerebellare di Friedreich, gli studi genetici di linkage hanno dapprima identificato la sede della mutazione sul cromosoma 19q13-2, e poi si è giunti a comprendere che virtualmente in tutti i casi[2] la mutazione consiste nell’espansione della ripetizione fisiologica del trinucleotide GAA all’interno del gene che codifica la proteina frataxina[3]. L’ipotesi patogenetica corrente più accreditata si basa sul ruolo della frataxina, quale proteina della matrice mitocondriale che previene il sovraccarico di ferro all’interno degli organuli[4].

Per le atassie cerebellari autosomiche dominanti ad inizio tardivo sono state identificate numerose mutazioni; molte sono causate dall’espansione della tripletta CAG, fra cui i tipi di SCA (spino-cerebellar ataxia) 1, 3, 6, 7, 12, 17 e DRPLA. Si presume che se ne scopriranno altre nei prossimi anni.

Hanna Al Shaikh e numerosi colleghi della Mayo Clinic di Jacksonville hanno identificato in una famiglia una nuova mutazione di TRIO associata al fenotipo dell’atassia cerebellare.

(Hanna Al Shaikh R., et al. TRIO gene segregation in a family with cerebellar ataxia. Neurologia i Neurochirurgia Polska (Polish Journal of Neurology and Neurosurgery) – Epub ahead of print doi: 10.1016/j.pjnns.2018.09.006, 2018).

La provenienza degli autori è la seguente: Department of Neurology, Mayo Clinic, Jacksonville, Florida (USA); Department of Neuroscience, Mayo Clinic, Jacksonville, Florida (USA).

Sette membri di una famiglia originaria dei Caraibi sono stati individuati sulla base di un protocollo di ricerca impiegato presso la Mayo Clinic di Jacksonville (Florida) per la ricerca sulla genetica dell’atassia. Tra i membri della famiglia, la madre e i tre figli erano affetti da una grave atassia del tronco e degli arti ad inizio precoce ed evoluzione rapidamente progressiva, che aveva già determinato una grave disabilità motoria. Sulla madre e due figlie sono stati condotti esami genetici specifici, quali ACGH (array comparative genomic hybridization), analisi del DNA mitocondriale e WES (whole-exome sequencing).

Mentre la nonna materna, il prozio e la prozia non erano affetti dalla eredoatassia spinocerebellare, la madre e i tre figli presentavano una sindrome articolata, caratterizzata da disfunzione cognitiva, disturbi del linguaggio e spasticità, oltre alla grave manifestazione atassica. L’età di esordio era compresa tra i 3 e i 17 anni, con una media di durata della malattia di 21 anni.

L’indagine genetica estesa al sequenziamento dell’intero esoma (WES) ha consentito di rilevare una variante p.A1214V nell’esone 22 del gene TRIO in 3 membri della famiglia. L’ACGH e l’analisi del DNA mitocondriale sono risultate normali. La stessa variante è stata poi scoperta in tutti i membri della famiglia eccetto uno.

La variante p.A1214V di TRIO è associata all’atassia cerebellare nella famiglia studiata. La nuova variante era presente in tutti i membri della famiglia, sia quelli affetti sia quelli clinicamente silenti. L’osservazione clinica evidenzia un fenotipo molto grave ed esteso. Gli autori dello studio affermano che il fenomeno dell’anticipazione sembra essere presente, basandosi su due generazioni affette.

In conclusione, lo studio presenta la scoperta di un nuovo sottotipo genetico di atassia spinocerebellare ad esordio precoce e sviluppo rapidamente progressivo, dovuto a mutazioni nel gene TRIO.

 

L’autore della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Roberto Colonna

BM&L-20 ottobre 2018

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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[1] Adams and Victor’s Principles of Neurology (Ropper, Samuels, Klein), 10th ed., pp.1102-1105, McGraw Hill, 2014.

[2] In un piccolo numero di pazienti è stata riportata una mutazione missense invece dell’espansione delle triplette.

[3] È interessante notare che la mutazione si verifica in un introne.

[4] Ropper, Samuels, Klein, op. cit., p. 1102.